RIFONDAZIONE: SULL’AFGHANISTAN IL SINDACO DI COMO PERDE UN’ALTRA BUONA OCCASIONE PER TACERE E RIPETE “DA BRAVO” LE DELIRANTI AFFERMAZIONI DI SALVINI.
Nel pieno dell’emergenza umanitaria in corso In Afganistan il sindaco di Como Mario Landriscina non perde occasione di far trasparire, in modo chiaro, quale vergognosa linea la politica cittadina abbia in merito ai diritti umani.
Landriscina, da “bravo soldato”, ripete parola per parola le deliranti affermazioni di Matteo Salvini sul tema dell’accoglienza dei profughi afgani, ribadendo che “Como accoglierà sì, ma solo donne e bambini”.
Le dichiarazioni di Landriscina non ci stupiscono (purtroppo) in quanto completamente in linea con “le coperte strappate dalla sua Assessora alla persona senza fissa dimora che stava dormendo”, “la chiusura dell’unica fonte di acqua potabile in piena estate in un’area dove vivevano più di settanta persone migranti”, “il vergognoso silenzio stampa dopo che un ragazzo di appena 18 anni, di origine straniera, è affogato nel nostro lago in centro città”, “le ordinanze anti poveri in centro nel periodo natalizio” e le molte altre “gloriose gesta” di questa amministrazione vergognosa che, lo ripetiamo, ha fatto solo danni per tutta la legislatura.
Forse al sindaco di Como sfugge che le centinaia e centinaia di persone che stanno scappando dall’Afganistan sono coloro i quali sono stati “collaboratori” degli USA e dell’Europa in quella che è stata un’ennesima inutile e drammatica “guerra umanitaria per l’esportazione della democrazia” alla quale, il nostro Partito, si era opposto anche in Parlamento già vent’anni fa.
Ci rendiamo conto che Landriscina voglia compiacere virgulti salviniani comaschi che lo hanno sostenuto in campagna elettorale ma a tutto c’è un limite.
Noi chiediamo, con buona pace di Salvini, Meloni e Landriscina che si accoda, che si aprano subito i corridoi umanitari per accogliere, in sicurezza, chi scappa dall’Afghanistan come chi prova a raggiungere il nostro Paese attraverso il Mediterraneo o la Rotta Balcanica. Chiediamo inoltre l’immediata sospensione delle spese militari e che Como si faccia realmente “città messaggera di pace”, che non lo sia solo a parole, e che accolga indiscriminatamente che ne avrà la necessità.
Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia
Pierluigi Tavecchio, segretario provinciale Como
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea
