Lovere (BG) 27 maggio ore 14:00, davanti al cimitero dove negli ultimi anni i fascisti erano riusciti ad infangare con le loro false e farsesche commemorazioni la memoria dei partigiani trucidati questa volta si concentra la popolazione antifascista e democratica. Da circa due mesi è stata chiamata unitariamente una mobilitazione per cercare di evitare che ancora una volta, con la scusa di commemorare dei morti della “Tagliamento” che di fatto non sono nemmeno sepolti in quel cimitero, l’estrema destra lombarda sfili indisturbata e oltraggi il mausoleo intitolato ai 13 martiri di Lovere uccisi durante uno dei primi rastrellamenti nazifascisti.
Questa volta eravamo davvero tanti, e tra musica ed interventi politici le ore sono passate ed il momento in cui il corteo fascista avrebbe dovuto giungere alle porte del cimitero si avvicinava sempre di più.
Le compagne ed i compagni li a presidiare erano pronti a difendere ancora una volta i valori dell’Antifascismo, della Democrazia e della Costituzione nata dalla Resistenza, anche e sopratutto alla luce dei gravissimi fatti che si erano verificati lo scorso anno: ”fascisti scortati, antifascisti caricati e denunciati per “resistenza a pubblico ufficiale”. Il danno e la beffa.
Arrivano le 17:00, ora in cui il corteo fascista sarebbe dovuto, secondo quanto dichiarato sui loro siti, giungere al cimitero, tutto il presidio si è radunato davanti ai cancelli ed al canto di Bella Ciao e Fischia il Vento ha fatto fisicamente da barriera umana. Un secondo corteo antifascista animato dalle ragazze e dai ragazzi dei centri sociali ci ha raggiunti.
Ore 17:15 bandiere di Partito, Organizzazioni Sindacali, Associazioni, Centri Sociali sventolano insieme nel nome della democrazia.
Ore 17:30 nessun corteo fascista si fa vivo.
Ore 18:00 il presidio si è sciolto, i fascisti non sono venuti, la mobilitazione unitaria democratica ed antifascista ha vinto. Con l’impegno di tutte e tutti questa volta la Democrazia ha avuto la meglio.
Con un imponente presidio, pacifico e festoso che all’orario in cui i fascisti avevano dichiarato e preannunciato il loro arrivo ha sfiorato numeri attorno alle 200 persone ha fatto si che venisse realmente impedito, per la prima volta, che i fascisti facessero i loro comodi nel cimitero nel quale c’è un mausoleo a 13 martiri, Eroi della lotta Partigiana.
Ciò che è accaduto ieri a Lovere segna un punto di svolta, in una Lombardia che sempre più ha sdoganato il rigurgito nero, del pensiero e dei disvalori spinti dai neofascisti. Poco conta se nottetempo, scavalcando i cancelli, 5 o 6 di loro sono andati di nascosto a fotografarsi mentre pateticamente provavano a rimediare alla figuraccia fatta poche ore prima. L’antifascismo deve ripartire dal baso, riprendersi le piazze, e ciò che abbiamo realizzato ieri ne è la prova.
Ora e sempre Resistenza
[Fabrizio Baggi per la redazione dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre]