di Fabrizio Baggi
Una mobilitazione nazionale che, nonostante l’oscuramento mediatico subito da parte della cosiddetta “stampa mainstream” ed il vergognoso blocco dei pullman voluto dal ministro dell’interno, ha visto la partecipazione (secondo le stime de Il Manifesto) di più di 100.000 persone. Ieri in Piazza c’era l’opposizione politica e sociale ad un Governo che altro non fa se non cercare consenso seminando odio e creando paura.
Hanno provato a far fallire la manifestazione, al casello autostradale di Roma infatti i pullman in arrivo da tutta l’Italia sono stati tutti fermati e perquisiti. Nella maggior parte dei casi i passeggeri sono stati fatti scendere uno ad uno, filmati ed identificati mediante un’azione che viola di fatto il Diritto a manifestare il dissenso previsto dalla stessa Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza.

Tutta questa operazione è durata circa un’ora ed una volta controllati tutti, i pullman sono stati scortati dalle camionette della Celere fino a Piazza della Repubblica dove era previsto il concentramento del corteo ed a quel punto, le tantissime persone arrivate per rivendicare l’inaccettabilità del “decreto sicurezza” si sono mosse e quello che si è potuto vedere è stato emozionante ed indescrivibile.
Un fiume umano in piena ha invaso Roma, carico di una forza propulsiva che rivendicava diritti umani per tutte e tutti, giustizia sociale ed antirazzismo. Alla manifestazione ha partecipato tra gli altri anche il Sindaco di Riace Mimmo Lucano, simbolo di “un modello di accoglienza dignitosa possibile e necessario”.


Come Rifondazione Comunista abbiamo fatto la nostra parte con un importante spezzone nazionale che ha visto una significativa partecipazione di compagne e compagni provenienti dalla Lombardia.
Un momento di lotta e di rivendicazione comune, un momento che ha dimostrato (se mai ce ne fosse stato ancora bisogno) che questo Partito, con le sue militanti ed i suoi militanti, con le sue bandiere, con le sue idee ha la forza di resistere e di opporsi con forza a questo governo, al “decreto Salvini” alle delibere antisociali come quella che la Giunta di Lodi ha emesso discriminando i bambini figli di famiglie straniere, a proposte da medioevo come quella di Pillon ed a tutte le ingiustizie che da anni attanagliano il nostro paese.
Per questa ragione da anni proviamo a costruire un fronte unitario antiliberista, antirazzista ed anticapitalista che unisca le lotte e che crei conflitto sociale e continueremo a farlo fino a quando non ci riusciremo.
“Indivisibili” è stata una grande manifestazione colorata e pacifica che ha dimostrato, senza lasciare ombra di dubbi ad alcuno (governo compreso), che esiste una parte importante di questo paese che si oppone con forza alle politiche disumane di Lega e 5 Stelle, una parte di questo paese che, quando lotta unita lascia un segno indelebile.
Quanto accaduto ieri è di fatto un dato politico estremamente importante, un dato che in un contesto tanto delicato come è quello attuale prende un’importanza ancora maggiore.
“Uniti siamo tutto, divisi siamo niente”.
Milano, 11/11/2018