RIFONDAZIONE: GIÙ LE MANI DALLA CASA DELLE DONNE DI MILANO

La Casa delle donne di Milano di Via Marsala, il luogo politico ottenuto e costruito dopo anni di lotte del movimento femminista, punto di riferimento e di iniziativa politica e sociale autonoma delle donne, viene azzerata da un cavillo burocratico del Comune di Milano.

Alla lettera di presentazione del progetto che dovrebbe concorrere alla nuova assegnazione degli spazi mancherebbero alcune firme, per cui non si guarda neppure il progetto e la storia che lo sostiene. Si cancella brutalmente la storia di tutto il movimento delle donne che a Milano ha radici profonde. Il punto è politico, non una rigidità dell’apparato tecnico. Si mette al primo posto la redditività degli stabili e non la utilità sociale, il valore e la qualità di chi li fa funzionare.

Il comune di Milano è amministrato da una Giunta di centrosinistra, che tratta in modo affaristico la distribuzione degli spazi in concessione. La Casa delle donne non doveva essere costretta a partecipare ad un bando, ma continuare il suo lavoro preziosissimo e indispensabile per denunciare e sradicare tutti gli elementi patriarcali della nostra società.

Bastava una trattativa diretta del Comune per il riaffidamento dello spazio di via Marsala, come è avvenuto fra Comune di Roma e Casa Internazionale delle donne.

La Giunta Sala sta facendo un errore gravissimo!

Rifondazione Comunista regionale è al fianco della Casa delle donne di Milano in tutte le iniziative che intende prendere per difendere il proprio spazio di azione autonoma, femminista e pacifista.

Fabrizio Baggi, segretario regionale

Giovanna Capelli, segreteria regionale

Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia