RIFONDAZIONE: SFRUTTAMENTO IN SALSA BRIANZOLA
Quello che è successo in uno dei più frequentati ristoranti-pizzerie della zona di Erba è probabilmente solo la punta di un iceberg.
Il fatto che, in un posto che vorrebbe rappresentare un’eccellenza imprenditoriale, cinque persone lavorassero in nero e due fossero assunti in modo irregolare e che si siano verificate ripetute violazioni delle normative anti-covid per i locali pubblici, ci spiega almeno due cose:1. È sempre più evidente, nella ricca Brianza, la tendenza a creare mega pizzerie, mega birrerie mega sushibar, mega griglierie che spesso aprono e finiscono, nell’arco di pochi anni per cambiare proprietari, marchio e addirittura tipo di attività.
In questa frenesia, che punta a sfruttare al massimo il fattore novità come principale attrattiva per i clienti, anche la forza lavoro non può che essere precaria, ricattabile e assunta in modo irregolare perché i bassi salari per i dipendenti sono una condizione indispensabile affinché i proprietari realizzino il massimo profitto nel minor tempo possibile. Del resto, vivendo da queste parti, tutti sappiamo che non è raro sentire di baristi che lavorano solo nei fine settimana per due-tre euro all’ora…2. È sempre più forte la convinzione che dietro le manifestazioni delle settimane scorse, che fra le altre cose reclamavano la necessità di riaprire immediatamente e senza limitazioni gli esercizi pubblici, ci fossero, mascherati dalla protesta contro la “dittatura” sanitaria, enormi interessi economici per rimettere in moto una macchina da soldi gigantesca quale è il settore della ristorazione e delle discoteche. E come è successo nelle prime ore della pandemia nel 2020 per volontà di Confindustria, gli imprenditori hanno scelto per il mantenimento dei loro profitti privati, ancora una volta a danno della salute pubblica.
Pierluigi Tavecchio, Segretario provinciale Prc/SE- Federazione Provinciale Como
