RIFONDAZIONE: LE FALSE NARRAZIONI ATTORNO AI FATTI DI LOVERE (BG) 2016
Attorno ai fatti di Lovere (BG) del 2016 ed ai relativi processi in corso si sta provando a costruire una pericolosissima falsa narrazione mediatica atta a ridurre l’accaduto ad uno “scontro tra bande” che equipara neofascisti ed antifascisti nel tentativo di gettare ombra sulla scellerata gestione della Piazza, sulle violente cariche della polizia immotivate ai danni del corteo antifascista mentre, dall’altra parte, si permetteva lo scempio della Costituzione e della Memoria. Pubblichiamo si seguito la lettera che Francesco Macario, Segretario provinciale di Rifondazione Comunista Bergamo ha inviato alla redazione di Più Valli TV chiedendo una celere smentita rispetto ad un servizio mandato in onda nei gironi scorsi.
Spet. Direttore di Più Valli TV
Via Cavallera n. 12
25040 Darfo Boario Terme (BS)
OGGETTO. RICHIESTA DI SMENTITA VOSTRO SERVIZIO SUI FATTI DI LOVERE DEL 2016
In questi giorni e stata da voi trasmesso, e ancora si trova nel vostro sito, un servizio relativo alle udienze in tribunale di Bergamo relativo agli accadimenti avvenuti a Lovere il 28 maggio 2016 davanti al cimitero.
Sia nel servizio che nel testo allegato nel vostro sito si dice testualmente che durante un’udienza sarebbe “stato mostrato il video che riprende il pugno sferrato al poliziotto Salvatore Giannino da Francesco Macario”.
Ora il processo è in corso, un secondo processo è appena iniziato, riguarda l’aggressione subita da me e da Luca Linfante da parte di elementi di polizia celere di Torino.
Non mi è stata mossa nessuna accusa di aver colpito un poliziotto, ma io ho denunciato un poliziotto per essere stato da lui colpito. Io sono parte lesa nel procedimento giudiziario.
Il filmato da voi citato, ed effettivamente visionato in aula, in realtà è una sequenza di frame estratti da un altro filmato, riguardante l’aggressione che io ho subito.
Nelle immagini io mi allontano dallo schieramento di polizia, vengo inseguito per metri da un poliziotto e colpito a manganellate da dietro le spalle. Nelle immagini da me prodotte in tribunale quindi non vi è alcuna aggressione da parte mia ai poliziotti anzi il contrario a differenza da quanto da voi diffuso.
Altri organi di stampa facendo confusione hanno riportato notizie errate simili e ho già chiesto la rettifica.
Pertanto ai sensi della legge sulla stampa vi chiedo di rettificare immediatamente con un servizio da voi trasmesso, con la stessa rilevanza data alla notizia priva di ogni fondamento da voi diffusa. In caso contrario mi riservo di procedere per vie legali per calunnia nei vostri confronti chiedendovi i relativi danni.
Saluti,
