Dal blog di Paolo Ferrero su Il Fatto Quotidiano

La condanna di Mimmo Lucano a 13 anni è una vergogna. Non è solo l’assurda pesantezza della pena a gridare vendetta ma la motivazione e cioè il teorema su cui è fondata. La generosa accoglienza dei migranti viene dipinta come una operazione criminale di speculazione sull’immigrazione clandestina. Questa sentenza rovescia la realtà in un modo vergognoso e ricorda gli anni bui del paese, non solo della repubblica ma anche quelli precedenti. Più che una sentenza è una vendetta contro un amministratore pubblico che ha inteso il suo mandato non come una carriera ma come un impegno civile, come una espressione di umanità. E’ l’impegno di Mimmo che viene punito, il suo senso civico, così come Martin Luther King veniva messo in prigione.

Una sentenza così scandalosa non è però un fatto isolato e può essere emessa solo dentro un contesto politico e culturale.

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