La stampa ha recentemente diffuso notizie di “prove tecniche di integrazione” tra gli aeroporti di Linate, Malpensa ed Orio al Serio.
Finalmente si parla di un “sistema, aspetto centrale della proposta decennale di Rifondazione, e non più di singole strutture. Purtroppo però il permanere di una logica localistica induce a ragionare ancora in termini di sistema “lombardo” mentre noi restiamo convinti che la programmazione debba interessare tutto il Nord ed addirittura il sistema nazionale dei trasporti.
È comunque positivo uscire dalla logica della concorrenza tra campanili.
A patto che preventivamente si affrontino alcuni nodi; anzitutto quello relativo all’assetto territoriale.
Le tre strutture sorgono in contesti urbanistici ed ambientali molto diversificati: una integrazione delle strategie di sviluppo deve sciogliere i nodi esistenti, e non determinarne di nuovi, utilizzando al meglio quel che c’è, spesso ampiamente sottoutilizzato.
Serve dunque, in primo luogo, una valutazione preventiva dei volumi di traffico sostenibili in relazione alle strutture disponibili e al carico antropico dei diversi territori.
Occorrono poi valutazioni ambientali per futuri insediamenti, mitigazione degli immancabili impatti, razionalizzazione di risorse e spazi insediativi esistenti che vanno integrati con i bisogni di un auspicabile incremento occupazionale.
Una seconda complessità da affrontare sarà quella della mobilità, anche delle merci, non puntando ancora sulla gomma, ma su un sistema ferroviario opportunamente dimensionato. Come collegare le tre strutture tra loro e alla rete intermodale del Nord Italia? A questo punto la progettualità deve salire a livello sovra-regionale: sono però scelte indispensabili e la politica deve farle, magari lasciando un po’ da parte la propaganda elettorale.
Un terzo aspetto, altrettanto delicato: la condivisione delle scelte con gli Enti Locali. Troppo spesso, in passato ed ancora oggi, le decisioni sono state avvertite come imposizioni, indisponibili ad ogni richiesta di chi, vivendo i territori, conosce caratteristiche ed esigenze locali. Questa incomunicabilità tra livelli della politica costituisce un rischio tutt’altro che remoto, soprattutto nelle attuali condizioni.
Questi sono i compiti da affrontare superando i limiti di una politica in passato avvezza allo sperpero di spazi e risorse.
Giampaolo Livetti, responsabile trasporti Prc Lombardia
Antonello Patta, segretario regionale Prc Lombardia