ACERBO / GALIENI – RIFONDAZIONE COMUNISTA: NO AL DECRETO LAMORGESE SALVINI
Mentre si decide di lasciare nell’assenza di accesso alle cure centinaia di migliaia di uomini e donne migranti che vivono e lavorano in Italia, in nome di un malcelato “prima gli italiani”, dal Viminale spunta l’ennesima circolare che sembra prendere spunto da quelle che negavano ai profughi in arrivo un approdo sicuro. “L’Italia non è più un porto sicuro” dice il testo, che fare quindi di coloro, che fuggono da paesi dove alle tante condizioni di invivibilità si somma anche l’emergenza pandemia? Lasciarli morire in mare? Rifondazione Comunista non si riconosce in questo cinismo del tutto uguale a quello che manda a morire in fabbrica chi lavora e chiede un intervento degli organismi internazionali affinché, nell’impossibilità di suddividere fra i vari paesi UE le persone che arrivo si predisponga un piano di accoglienza nazionale finanziato da Bruxelles. L’Europa, se ancora vuole dare segnali di esistenza in vita, agisca rompendo concretamente le spinte nazionaliste
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, Responsabile immigrazione
Partito della Rifondazione Comunista