BAGGI/CAPELLI (PRC-SE): La famosa “eccellenza” sanitaria lombarda: 195 morti ogni 100.000 abitanti, il peggiore indice di mortalità al mondo.

Se la Lombardia fosse uno Stato autonomo, come vagheggiava la Lega sarebbe oggi al primo posto nelle statistiche internazionali in relazione all’indice di mortalità, cioè al numero di morti per Covid19 ogni 100.000 abitanti. Attualmente chi detiene questo triste e primato è il Belgio, con 128 morti ogni 100.000 abitanti.  La popolazione della Lombardia e del Belgio differiscono solo di un milione e trecentomila abitanti; se calcoliamo l’indice di mortalità a partire dall’ attuale numero di decessi, 19.668, l’indice di mortalità in Lombardia è 195 morti.

Gli studi di epidemiologici internazionali della J. Hopkins University, che ragionano confrontando l’andamento del virus e le sue conseguenze a partire dagli stati nazionali, ci danno  questa importantissima  e inconfutabile chiave di lettura su ciò che è avvenuto e sta avvenendo ancora in Lombardia: il totale fallimento di una politica sanitaria basata sulla ospedalizzazione, sulla ultraspecializzazione della programmazione ospedaliera, sulla cancellazione della priorità della prevenzione  e la marginalizzazione della rete di cura e assistenza territoriale.

La Sanità è diventata terreno di conquista delle grandi multinazionali e delle assicurazioni private. Si possono curare i ricchi (i tamponi a 90 euro, il kit del San Raffaele a 540 euro, le visite private subito a pagamento per evitare le liste di attesa etc) e milioni di persone vengono emarginate dalle cure, private dei loro diritti.      

Bisogna cambiare al più presto questo stato di cose. Commissariare la Sanità lombarda; abrogare la Legge 23. (riforma Maroni)

Milano, 18/11/2020

Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia

Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea